VERTICE
FAO E STRANI LOCALISMI La
proposta di tenere a Brindisi il vertice FAO sarebbe il frutto delle
convergenti aspirazioni del sindaco Giovanni Antonino, dell’Onorevole
Luigi Vitali di Forza Italia e del Vescovo Mons. Rocco Talucci: una
sorta di compromesso non certo “storico” ma contingente ed a
carattere locale, benedetto dalla Chiesa diocesana. Ci sarà in tutto
questo una logica…ma sorprendono in negativo le concordi sortite di
esponenti politici appartenenti a contrastanti schieramenti intese a
chiedere al Governo che scelga Brindisi come sede del vertice della FAO,
istanze queste che vengono avanzate in simultaneo concorso con analoghe
iniziative che qua e là stanno maturando per una specie di improvvisa
epidemia di un morbo stimolante ansie di famelica ricettività. Ed il
disagio è dovuto soprattutto al fatto che tali richieste sono
dichiaratamente collegate ai riconoscimenti che queste contrade
meriterebbero per l’ospitalità offerta gli immigrati ed ai vantaggi
di immagine e di sviluppo che alla città potrebbero derivarne. Ma
provocano anche considerazioni malinconiche i dissensi su queste
proposte motivati esclusivamente dall’esigenza di non gravare la città,
già travagliata da disagi e contraddizioni, degli ulteriori problemi di
ordine pubblico quali effetti “collaterali” di tale vertice.. Ora,
ferma restando la persuasione che il convegno della FAO non sarà certo
foriero di disordini salvo quelli che si vogliano artatamente provocare
con incostituzionali ed illiberali divieti, dispiace dover rilevare come
le une e le altre posizioni siano entrambe centrate sull’intento di
promuovere o tutelare pretesi interessi locali, frutto più di fantasie
illusorie che di analisi concrete senza che in queste posizioni possa
essere colta la presenza di attenzioni e di sollecitudini verso il
“proprium” del vertice della FAO, che è quello di dare più forti
motivazioni e nuovi slanci operativi alla lotta conto i difetti
dell’alimentazione e la fame nel mondo. I
progetti della FAO hanno bisogno dell’aiuto di tutti i popoli e
specialmente di quelli dell’opulento Occidente e perciò sembra
culturalmente ed eticamente povero l’atteggiamento di chi, guardando a
questi progetti in una dimensione locale, non si impegna a “dare”
qualcosa ma pretende addirittura di “ricevere” quanto meno indiretti
vantaggi. Brindisi, come altre città pugliesi e del meridione, deve
attrezzarsi per risolvere gravi problemi e deve mettersi in grado di
guardare a nuovi ed importanti traguardi ma deve farlo senza
inclinazioni “pirotecniche” e senza vocazioni allo spettacolo
chiamando a raccolta le migliori energie disponibili e dotandosi di
programmi che correggano gli errori fatti in passato, specialmente sul
piano dei guasti ambientali e delle politiche occupazionali, e diano più
lucido senso e sviluppo alle azioni positive intraprese. Dispiace
che certe difficoltà di guardare più a fondo e più lontano lambiscano
anche - e lo si dice con rispettosa premura - i vertici di alcune Chiese
locali come quello di Brindisi che negli ultimi tempi è apparso
peraltro incline a rivolgere moniti di prudenza e di equilibrio più in
direzione di chi lamenta da anni diritti violati ed aggressioni
ambientali e meno verso quei poteri forti i cui interessi e le cui
logiche sono stati e continuano ad essere all’origine di queste
violazioni e di queste aggressioni. Non
c’è alcun motivo perché il convegno della FAO debba svolgersi a
Brindisi mentre ce ne sono tanti perché esso abbia luogo a Roma dove
potrebbe respirare a pieni polmoni l’universalità storica, culturale
e spirituale della Città eterna. Quella Roma centro di una Chiesa che
ha fatto dell’opzione in favore dei poveri una scelta pregnante, che
col Concilio Vaticano II ha considerato sue le sofferenze e le speranze
dell’intera umanità e che, con le parole di un suo profeta dei tempi
recenti, L’Abbé Pierre, dovrebbe dire al mondo: “Noi chiediamo, nel
nome di Dio, che il pane sia spezzato per tutti e che a dividerlo non
siano i ricchi ma questa famiglia urlante di poveri”. Michele DI SCHIENA |
un altro mondo è possibile
Coordinamento "Brindisi Social Forum"
DOCUMENTI
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> Con gli occhi di un poliziotto
> Dalle pagine de "La Repubblica" alcune domande al Ministro, al Governo e alle "Forze dell'Ordine"
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> Un secolo di storia dell'anarchia non può essere confuso con i Black Bloc da l'Unità
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> documento del Coordinamento "Genoa Social Forum" Brindisi
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