«Il 23 tutti a Cosenza» da il manifesto


La manifestazione si farà sabato 23 a Cosenza, e non a Napoli. Così proponeva il movimento cosentino, così volevano i Cobas ma anche altri settori del movimento, dall'Arci alla rete Lilliput alla Tavola della pace. E così ha deciso, ieri a Roma, il coordinamento che ha organizzato il Forum europeo di Firenze. Disobbedienti e Rifondazione, che avrebbero preferito una città più raggiungibile, accolgono la scelta unitaria. Scontate le parole d'ordine: si chiede «l'immediata scarcerazione» dei venti militanti arrestati venerdì, tredici in galera tra Viterbo, Latina e Trani e sei ai domiciliari. I legali depositeranno tra oggi e domani a Catanzaro i ricorsi al tribunale del riesame. Vista la distanza, non è detto che gli indagati non potranno esser presenti all'udienza: gli avvocati protestano.

Il corteo sfilerà nel pomeriggio da Piazzale Sila (stazione di Vagliolise), all'indomani di un'assemblea generale che si terrà all'università della Calabria di Arcavacata, l'ateneo al centro di un teorema forse più inquietante di quello di vent'anni fa sull'Autonomia operaia. Del resto l'indagine è nata a Cosenza, tra i venti arrestati del "Sud ribelle" ci sono otto calabresi. E la città vive una mobilitazione che va ben al di là dei confini del movimento, coinvolgendo perfino il vescovo: «E' stata una sorpresa - ha detto monsignor Giuseppe Agostino - Non posso e non voglio valutare l'operato della magistratura, ma io quei ragazzi li conosco: che ci sia stata forse una vivacità eccessiva nei toni che hanno usato sarà anche vero, ma che ci sia stata una cospirazione ai danni dello stato mi pare un'accusa francamente eccessiva. Che ci stata sovversione mi sembra un'esagerazione». Ieri il sindaco diessino di Cosenza Eva Catizone, critica fin dall'inizio verso le decisioni della magistratura, ha annunciato la manifestazione di sabato 23 prima ancora delle conclusioni ufficiali della riunione romana. «Cosenza non poteva negare un evento di questo tipo a ridosso delle perquisizioni che hanno portato all'arresto di alcuni no global e che hanno violato simbolicamente non solo la città, ma anche l'università - ha affermato - Stiamo facendo del nostro meglio anche per ospitare le persone che arriveranno per l'assemblea in programma venerdì. Vogliamo che la manifestazione sia il più possibile festosa e pacifica: Cosenza è una città tollerante, generosa e ospitale». Accanto a lei Franco Piperno, docente ad Arcavacata e assessore alla scienza e alla comunicazione. Vent'anni fa, al centro del teorema c'era lui.

Sabato pomeriggio la manifestazione di protesta organizzata dal
"Movimento dei movimenti"
In corteo da Vagliolise a piazza Fera
In piazza tutti i leader nazionali del Social forum

in pulmann dalla Puglia

 

L'hanno già ribattezzata la "madre di tutte le proteste". L'hanno chiamata così perchè contano di portare in piazza cinquantamila persone. Sì, adesso, è ufficiale: sabato prossimo è la giornata della mobilitazione nazionale col corteo che attraverserà le vie della città. La decisione è stata assunta dal "movimento dei movimenti", al termine dell'assemblea che s'è tenuta ieri sera. Il comitato cittadino (Social forum, partiti, associazioni, sindacati, singoli cittadini) ha varato l'articolato programma che prevede per venerdì pomeriggio la convocazione, all'Unical, degli stati generali del "movimento dei movimenti" su: giustizia, lotte sociali e "questione meridionale". Un'assemblea che sarà accompagnata da mostre fotografiche. In serata, saranno organizzate feste di piazza nella città vecchia con musica e teatro di strada, in collaborazione con l'amministrazione comunale. Sabato, poi, di pomeriggio, il corteo con raduno, intorno alle 15, a Vaglio Lise. Il percorso non è stato ancora ufficializzato. Ci sarebbe, tuttavia, un itinerario proposto dal Comune e che prevederebbe: partenza da Vaglio Lise, sopraelevata, piazza Europa, viale della repubblica, Oasi Francescana, piazza Riforma, corso Umberto, piazza dei Bruzi, corso Mazzini e piazza Fera. Sul palco, dopo gl'interventi previsti, sono in programma esibizioni musicali dei gruppi. Alla manifestazione nazionale sono attesi l'onorevole Pisapia di Rifondazione comunista, il suo collega Cento dei Verdi, i leader, del social forum, Agnoletto, delle "tute bianche" Casarini, e, poi, don Vitaliano della Sala, Bolini dell'Arci, Giuliano Giuliani, il genitore di Carlo Giuliani, Cremaschi della Fiom. Con loro, ci saranno anche i diessini della Federazione provinciale che hanno rinunciato a partecipare alla manifestazione di Bari dell'Ulivo contro la Finanziaria. Carlo Guccione ha motivato così la decisione: "Si tratta di una scelta politica che abbiamo fatto proprio per scendere in difesa della democrazia e della libertà".
Reazione all'arresto dei no-global.
Il presidente diocesano di "Azione Cattolica", Giovanni Serra, intervenendo nel convegno "Neoliberismo e dottrina sociale della Chiesa", si è occupato dell'arresto dei no-global. Lo ha fatto a titolo personale, in quanto con le sue dichiarazioni non ha inteso coinvolgere l'associazione. "Si tratta di una situazione che ha creato scalpore, ma anche stupore e, in qualche caso, sconcerto. Io ritengo che la funzione della magistratura e delle forze dell'ordine debba essere sempre apprezzata e difesa, in quanto rappresenta, per il nostro Paese, una garanzia di salvaguardia dei diritti e delle libertà di tutti i cittadini. Devo dire, però, che qualcosa, in questa circostanza, lascia effettivamente sorpresi. Come presidente diocesano dell'Azione Cattolica non posso non ricordare che con alcune delle persone oggi arrestate si è sviluppato, nei mesi scorsi, un proficuo confronto, a partire dalla esperienza comune di promozione della significativa iniziativa denominata "Fiera InMensa", realizzata nel marzo scorso. Ricordo a tutti che si è trattato di una iniziativa di servizio nei confronti di centinaia di immigrati presenti in città per la fiera di San Giuseppe, che ha visto impegnati i nostri gruppi parrocchiali, con centinaia di volontari, la Caritas diocesana, le associazioni cattoliche e laiche, in un clima di grande dialogo e collaborazione. Ricordo, inoltre, che con le stesse persone, nel mese di aprile, è stato possibile realizzare - proprio nel quadro dei "Percorsi Ecclesiali di Dottrina Sociale" - un riuscitissimo convegno su "Globalizzazione e stili di vita", che ha avuto grande risonanza nella società locale. Con loro era anche in corso una riflessione sulla promozione di una iniziativa nelle scuole per la sensibilizzazione sul tema dei rifugiati. Che le stesse persone che hanno dimostrato di spendere con coraggio ed umiltà il loro tempo in favore dei poveri della nostra città possano essere anche promotori di gruppi e di azioni eversive a me viene difficile crederlo. Per questa ragione, ritengo necessario lanciare un appello alla magistratura cosentina, che ha promosso le indagini e che ha nelle sue fila esempi luminosi di professionalità e indipendenza, affinchè presto si faccia piena luce sulla vicenda. Non abbiamo certo bisogno di occasioni che creino un clima di sospetto o di sfiducia verso le isituzioni, nè ritengo che sia utile che ad alcuno venga dato il pretesto per dire che affrontare in pubblico temi come la globalizzazione o il liberismo economico sia di per sè elemento di eversione dell'ordinamento statale. Come Chiesa, non spetta a noi emettere sentenze; è nostra, invece, la responsabilità di formare coscienze cristiane mature, consapevoli dei problemi e pronte a spendersi per il servizio all'uomo". Il leader regionale dei Comunisti italiani, Luigi De Paola, ha, invece, scritto: "L'azione repressiva e l'arresto dei no-global di Cosenza e di altre città del sud non è altro che il tentativo di negare, in prospettiva, la libertà d'opinione ed il diritto al dissenso. Le tante iniziative militanti di solidarietà che si stanno svolgendo in questi giorni evidenziano, senz'ombra di dubbio, che mai nesuno si ritroverà solo contro le ingiustizie e che fino a quando ci sarà una sola persona che soffre nessuno si potrà sentire libero ed insieme saremo come un fiume in piena alla ricerca della libertà e dell'uguaglianza. Anch'io, come tanti altri, mi sento con orgoglio "responsabile" di lottare per una società senza ricchi e senza poveri, in cui ognuno possa esprimere e sostenere liberamente le proprie idee". E solidarietà agl'indagati arriva, pure, dal consigliere regionale e dal segretario provinciale dello stesso partito, Michelangelo Tripodi ed Enzo Infantino.