Panorama all'attacco dei siti indipendenti: «I terroristi si organizzano lì» di c.b.
 Un po' più che una diffamazione, veri e propri insulti, insomma. L'obiettivo, neanche troppo nascosto? Far fuori chi, nella "libera repubblica del web", resta fuori dal coro. Questa volta è toccato a diversi siti di informazione indipendente, da indymedia ad informationguerrilla. L'attacco parte dalle pagine di Panorama. Il settimanale - molto, molto vicino al governo - definisce quei siti, luoghi «dell’eversione sul web» con tanto di «allarmi dei servizi segreti: “I nuovi terroristi affollano la rete. Si prepara l’autunno caldo online”». «"C’è posta per le BR" l'inchiesta di Panorama sul presunto cyberterrorismo ci inserisce - recita oggi allarmato il sito di Information Guerrilla - insieme ad Indymedia e ad altri, tra i siti “dell’eversione sul web, da tempo monitorati dalle forze dell’ordine”. Un articolo infamante che getta fango e pesanti insinuazioni sul nostro impegno quotidiano per la libertà d’espressione, la pace, i diritti umani e civili, l’ambiente - continuano dal sito indipendente. Un’attività d'informazione libera limpida e corretta, che nulla ha a che spartire con nessuna forma di violenza né tantomeno di "terrorismo". Un anno di storia di Information Guerrilla - un sito che si è guadagnato grandi consensi e apprezzamenti nel settore dell’informazione online ed è frequentato da oltre 12 mila visitatori al mese - lo dimostra in modo inequivocabile»

«Solo un errore di “giornalisti” che non conoscono ciò di cui scrivono?», si chiedono preoccupati i redattori di Information Guerrilla, o «piuttosto un'azione d'intimidazione e terrorismo giornalistico contro una voce libera e scomoda? Di certo, un grave episodio di disinformazione che ci colpisce con violenza».
Adesso si attende una rettifica del settimanale: «Come liberi cittadini - continuano dal sito indipendente - che esercitano un libero diritto, quello di espressione, respingiamo con forza e sdegno gli accostamenti avventati di Panorama e denunciamo ai lettori e all’opinione pubblica il comportamento della rivista, invitando a una forte mobilitazione di protesta. Al direttore di Panorama chiediamo un'immediata e pubblica rettifica riservandoci qualsiasi azione legale a tutela dell'immagine e della reputazione del sito, dei nostri collaboratori e dei lettori».

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