"Il Movimento delle e dei Disobbedienti, alla vigilia della
partecipazione al terzo Forum sociale mondiale a Porto Alegre, registra
due grandi occasione per dare sviluppo in Italia al movimento globale
contro il neoliberismo e la guerra.
La prima è rappresentata dal voto del Parlamento europeo sulla situazione
dei diritti umani, che finalmente registra e condanna la sanguinosa
repressione delle manifestazioni contro il G8 a Genova nel luglio 2001. In
tempi nei quali la magistratura inquirente della stessa Procura di Genova,
non appena si svela un lembo di verità sulle responsabilità degli
apparati dello Stato nella violazione delle elementari leggi dell’umanità
a danno dei manifestanti, accusano i manifestanti medesimi di
“compartecipazione psichica” ad una pretesa “organizzazione della
guerriglia urbana” e capovolgono così la realtà, l’indicazione che
viene da Strasburgo porta un po’ di chiarezza. E’ ora che il movimento
globale in Italia, in tutte le sue componenti, faccia ripartire una forte
mobilitazione per affermare la verità e la giustizia sui fatti di Genova
e dica a chiare lettere che il 20 luglio, per esempio e per quanto ci
riguarda a via Tolemaide, si è resistito ad attacchi assassini di chi ha
sistematicamente violato i diritti umani. Questo, anche perché la sfida
delle inchieste di Genova, in assenza di un atto politico del Parlamento
italiano che ancora si nega la costituzione di una commissione
d’inchiesta con poteri giudiziari, si rivolge verso il futuro: difendere
la scelta di sfidare il G8 con pratiche non violente, pacifiste e
disobbedienti significa oggi poterle ribadire contro la guerra che si
prepara e cui noi ci ribelleremo.
La seconda grande occasione per il movimento è quella che può dare
seguito alla stagione di generalizzazione degli scioperi e di saldatura
tra le mobilitazioni contro il neoliberismo e le lotte del e sul lavoro.
L’ammissione del referendum per l’estensione dell’articolo 18, che i
disobbedienti hanno sostenuto insieme al Prc, ai Verdi, al sindacalismo di
base e alla Fiom e sinistra Cgil, fornisce un formidabile strumento per
rendere efficace l’opposizione alle politiche del governo Berlusconi e
della Confindustria. L’atteggiamento espresso da Piero Fassino per i Ds
e dai vertici dell’Ulivo in generale è disgustoso: perché non fa che
confermare la disgustosa subalternità dimostrata dal centrosinistra e
dalla sinistra di governo ai poteri forti della globalizzazione liberista.
I Ds hanno annunciato che saranno con noi il 15 febbraio nella grande
manifestazione indetta in tutte le capitali europee contro la guerra dal
Foro sociale europeo che già a Firenze il 9 novembre scorso portò in
piazza un milione di persone: ma la guerra è globale e permanente, e non
solo militare ma anche economica e sociale. Un’offensiva dei movimenti
per generalizzare i diritti e aprire così la questione di una
redistribuzione delle risorse e del reddito è essenziale per sostenere
sul lungo periodo la battaglia contro gli interessi e i poteri che muovono
la guerra, rendere popolare l’ipotesi del necessario sciopero generale
europeo contro la guerra stessa e il neoliberismo che la vuole e infine
costruire il consenso più diffuso all’idea di un altro mondo possibile.
Adesso Sergio Cofferati – e Guglielmo Epifani che gli è succeduto alla
guida della Cgil – devono dirci la loro.
Da ogni luogo, Italia, Europa, Pianeta Terra
16 Gennaio 2003, Anno Secondo della Guerra Globale Permanente"
Francesco Caruso, Luca Casarini, Anubi D'Avossa Lussurgiu e Nicola
Fratoianni
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