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Storia, cultura e ambiente |
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storia
Sull'ultimo lembo della Murgia sud orientale pugliese (394 m. sul livello del mare),
si affaccia a Sud-Ovest sulla splendida Valle d' Itria
tempestata di trulli. Il territorio del Comune di Cisternino fu abitato,
fin dal Paleolitico medio - superiore, da nuclei umani provenienti dal
nord della penisola o dall'area siculo-africana e che lasciarono, sulle
colline dove fissarono i loro accampamenti stagionali, numerose tracce
della loro vita, dedita alla caccia e alla raccolta di frutti spontanei e
tuberi. Ancora oggi, nella zona di monte Specchia, sui colli di Restano e
sulle incolte balze di Serra Amara, si rinvengono utensili preistorici
d'ogni genere: punte di zagaglie, lame, raschiatoi e bulini per incidere
ossi. Queste comunità umane andarono sempre più infittendosi, fino a
raggiungere un numero considerevole di insediamenti nell'Età del Bronzo;
decine di stazioni di questa Età sono state recentemente localizzate in
varie zone del territorio e quelle di Maselli, Ibernia piccola, Carperi,
monte d'Alessio, monte le Fergole e Figazzano, hanno un'importanza non
indifferente per la comprensione della preistoria brindisina.
L'apporto di civiltà d'oltremare e la scoperta dei metalli, portarono
all'esaurimento della funzione di questi villaggi capannicoli che
sorgevano, quasi tutti, lungo paleoalvei di fiumi ora scomparsi o presso
estese doline, e portarono all'edificazione dei primi agglomerati urbani
nelle zone di Calabrese, Monsignore, San Salvatore e Gianecchia, dove sono
state rinvenute, nel corso dei lavoro agricoli, necropoli e ruderi di
abitazioni. La leggenda vuole che Cisternino tragga la sua denominazione
dal mitico fondatore eponimo chiamato Sturnoi, compagno di Diomede.
Sturnoi, dopo aver partecipato alla lega messapica contro Taranto, divenne
centro Romano e si chiamò Sturninum e probabilmente fu distrutto nel 216
a. C., durante le scorrerie di Annibale in Puglia, a causa delle invasioni
barbariche. I monaci basiliani, venuti dall'Oriente nell'ottavo secolo,
notarono in queste contrade le rovine dell'antico centro e ad esse si
riferirono quando, volendo localizzare la badia di rito greco da essi
edificata proprio dove oggi sorge la chiesa matrice, la indicavano come
"San Nicolò cis-Sturninum". Attorno alla badia greca sorsero le
prime case di agricoltori, di pastori e di artigiani e si formò così il
casale di Cisturninum, nominato per la prima volta in una bolla del 1180
che il Papa Alessandro III° inviò a Stefano, vescovo di Monopoli,
confermando l'appartenenza "ecclesiam Santi Nicolai de Cisternino cum
Casali suo, ecclesiam S.Maria de Berni cum casali suo", alla Mensa
Vescovile Monopolitana.
Madonna
del Cardellino
Non si è mai saputo come Cisternino sia passata ai vescovi di Monopoli,
ma fu certamente conseguenza della secolare lotta tra la chiesa di rito
greco e quella latina. Intorno al 1330 Cisternino fu venduta
simoniacamente dal vescovo Pasquale Brigantino a Princivalle di
Santacroce, nobile monopolitano. Per un secolo Cisternino ebbe baroni
civili e nella prima metà del 1400 troviamo suo barone il monopolitano
Nicola Indelli; in questo periodo la cittadina fu cinta di mura,
inframezzate da torri cilindriche e quadrate. Nel 1463, quando Ferdinando
I° d'Aragona venne in Puglia per soffocare la ribellione di Giovanni
Antonio Orsini, Principe di Taranto, il vescovo di Monopoli, Manfredi, lo
raggiunse presso Ruvo e chiese, fra l'altro che Cisternino tornasse ad
appartenere alla Mensa Vescovile. Ferdinando, avendo in quel momento
bisogno di alleati, concesse al vescovo Manfredi la baronia del casale.
Nel 1495, Cisternino fu conquistata dalla Serenissima Repubblica di
Venezia, che la tenne, fino al 1528, quando fu acquisita dagli Spagnoli.
Piazza
dell'orologio
In quel tempo troviamo il nobile di Spagna, Galeotto Fonseca, barone di
Cisternino. Il malgoverno parte, la oppressione fiscale
del vescovo dall'altra, fecero trascorrere anni di tormento e di miseria
alla popolazione che imparò ad apprezzare la libertà. Fu per questo che
ogni moto antifeudale trovò i cittadini di Cisternino in prima fila. Nel
1647, seguendo l'esempio di Masaniello a Napoli, insorsero contro il
vescovo-barone e bruciarono la sua residenza. Nel 1799 fu cittadella
democratica ed accolse i familiari dello scrittore Ignazio Ciaia,
presidente della Repubblica Partenopea. Un altro figlio di Cisternino,
Nicola Semeraro, capo del nucleo repubblicano di Francavilla Fontana, fu
trucidato in quella città dai realisti. Nel 1820 attivissima era la
Vendita Carbonara di Cisternino che annoverava una ottantina di aderenti
fra religiosi, professionisti ed artigiani. Fu Giuseppe Capece di
Cisternino ad innalzare sul forte di Brindisi la bandiera tricolore, dopo
aver lacerato il vessillo borbonico. Successivamente fu creato un nucleo
mazziniano, aderente alla "Giovane Italia". Nel 1848, quando il
governo borbonico, ligio all'Austria, si apprestava a chiamare alla armi
la popolazione, Cisternino insorse ed impedì che si procedesse alle
operazioni di leva. La popolazione attuale conta 12.204 abitanti. cultura&tradizioni festival e iniziative culturali Alter Festa | Pietre che cantano| Festival delle Bande "Valle d'Itria" | Suoni Sacri dal Pianeta le manifestazioni folkloristiche e le sagre Il Lunedì di Pasqua "A Pasquarèdde" per antica tradizione, ci si reca al Santuario della Madonna d'Ibernia (Madonna de Bernis) a 3 km dal centro abitato, con un dolce a forma di borsetta con due uova sode per i maschietti e a forma di bambola con un uovo sodo nel grembo per le femminucce. Questo dolce caratteristico "u chrruchl" ha un significato di fecondità. La Vergine d' Ibernia è la Madonna dell'abbondanza, della vita e della felicità. fiere e mercati
le sagre
i rituali religiosi
i siti archeologici Chiancuddo, Monte Le Fergole, Santuario della Madonna d' Ibernia Nelle vicinanze del Santuario, il terreno circostante è cosparso di reperti ceramici d'epoca romana e medioevale, il rinvenimento di tombe e di un capitello bizantino, lasciano supporre che il santuario sorga sulle rovine di un centro abitato, che aveva tra le strutture urbane, una chiesa paleocristiana.
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BIBLIOGRAFIA Uffici Comunali di Cisternino. Documentazione. |