UBU
ROI
OVVERO SILVIO
SECONDO FO
Vi proponiamo il testo integrale dell’intervento
di Dario Fo al Palavobis di Milano, che uscirà domenica sulla newsletter Dario
Fo e Franca Rame News www.francarame.it
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di Jarry
Vi voglio parlare di un testo che sto rileggendo in questi giorni con grande
interesse: un testo teatrale di satira grottesca, si tratta di un capolavoro
del Surrealismo. Il suo titolo, molti di voi lo ricorderanno, è "Ubu
Roi", Ubu re.
Ubu è il personaggio protagonista di quest’opera. L’autore è Jarry.
Vissuto a Parigi, dal 1873 al 1907; morto quindi a soli 34 anni, ma per
raggiungere la fama a Jarry bastò questa sua farsa surreale.
Quando Ubu Roi fu messo in scena alla fine dell’Ottocento, a Parigi, ebbe un
successo strepitoso.
La farsa racconta di un paese immaginario, fantastico; presumibilmente situato
in Europa, ma potrebbe anche collocarsi in America Latina o in Asia. In questo
paese vive il nostro Ubu, un uomo di gran talento, spregiudicato e alle volte
rozzo che si batte con tutti i mezzi per conquistare un grande potere
economico e politico. In poche parole, questa è la storia tragica e farsesca
della sua irresistibile scalata. Carica di allegorie e smaccate, strizzate
d’occhi ai più grotteschi fatti storici del tempo di Jarry. Ancora oggi
questo testo viene recitato in tutto il mondo, sempre con gran successo da
centinaia di compagnie che naturalmente tendono ad adattare le allusioni
satiriche alla situazione del Paese in cui viene messo in scena. Dopo la fine
della Prima Guerra Mondiale (’15-’18), il fenomeno Ubu-Roi riesplode in
modo incredibile. Non c’è teatro moderno nel mondo che non l’abbia in
repertorio. Ogni regista di talento ci mette nuovi giochi allegorici, allusivi
alla realtà contingente. Finchè arriva Jean Jaques Cajou, teatrante geniale
che rielabora una sua versione clownesca dal titolo "Ubu Bas", Ubu
basso. Un testo pieno di situazioni spassosissime. Originali, molto vicine al
nostro tempo. Opera che stranamente non ottiene il grande successo che
meritava, forse perché in quegli anni si stava profilando l’esplosione
della Seconda Guerra Mondiale. In tutta Europa si viveva un clima di tragica
tensione e la gente non amava vedersi riflessa dentro lo specchio concavo
della satira.
Ora, qualche settimana fa, come dicevo, rileggendo il testo di Jarry, mi sono
trovato appresso, come compendio, quest’altro lavoro si Cajou, dal titolo
"Ubu bas". L’ho letto d’un fiato e ne sono rimasto fulminato,
estasiato per la giocondità, il divertimento, la follia grottesca. Vediamola
insieme questa super-farsa a partire dal protagonista Ubu bas: questo è un
personaggio straordinario in quanto a vitalità, grinta; non è molto colto,
anzi direi che è piuttosto rozzo in certi atteggiamenti, però possiede una
verve nel dialogare fatta d’iperbole e luoghi comuni piuttosto avvincenti.
Gesticola, si atteggia a uomo sicuro di sè e fa dichiarazioni smaccatamente
fasulle con una sicumera sconvolgente. Tutto avviene in un ambiente da clown.
Infatti lui, Ubu bas, è un po’ clown, però sempre abbigliato con una certa
eleganza... un po’ caricata, sempre tirato. Purtroppo essendo "bas",
soffre di un evidente complesso di statura. Così per ovviare alla "vis
comique" del "tappo", cerca di rimediare adottando tacchi alti
e sottosuole nascoste per elevarsi. Cura molto il portamento: camminata ritta,
sorriso splendente, si esercita in ogni momento ad atteggiare bocca e ganasce
a un’espressione di gioconda cordialità. Ogni tanto... ahimè, forza un
po’ troppo i muscoli facciali e gli capita di ingripparsi le mascelle,
bloccate in un ghigno orrendo ed è costretto a sferrarsi manate pesanti sulla
faccia per liberarsi dall’ingrippata. Oltretutto, ogni tanto, per troppa
sicurezza di sè, inciampa in gaffes tremende, da seppellire di vergogna anche
un elefante, ma lui non se ne accorge: (mimando stupore) "E perché, che
c’è?!".
In fondo, come tutti i clown, è un candido sprovveduto, ma con una grande
dote... quella del venditore, un bateleur, come dice in gergo Cajou,
l’autore. Un piazzista di grande fascino attraverso il quale riesce a
catturare attenzione e interesse della gente e riesce a vendere
l’invendibile. A convincere il pubblico dello straordinario valore e qualità
di tutto ciò che va offrendo, usa trucchi, gioca basso e giura, giura perfino
sui figli! Sulla testa dei figli! "Che un fulmine di fuoco cada su questi
miei innocenti se quel che dico non è la verità!", un fatto che impressiona...specie
i figli... che hanno sempre la dissenteria. Siamo sempre nel clima surreale
del circo.
Ma andando avanti ecco che un giorno si imbatte in un evento che cambia
completamente il corso della sua vita. Qui l’autore rimane sul poco
chiaro... anzi, quasi reticente. Ubu si incontra con personaggi non ben
delineati, a metà fra un boss e la figura del genio della favola di Aladino.
Ecco che appare ... VROM! "Oh mio dio, chi è?".
"Non chiedere nè chi sono nè da che minchia vegnu! Acchiappàsti
dinari, falli fruttare ...e se nun ce riesci, tu si n’omm futtuto! (Fa il
gesto di sgozzare) GNAC! Prendere o lasciare".
Ubu con grande coraggio accetta. Ritira il gran malloppo e si butta
nell’avventura. Impegna i denari in ogni affare anche rischioso. Si butta
nell’edilizia: fabbrica case e poi palazzi. Mette in piedi addirittura una
mezza città. Si compera aree immense. àsto punto non gli resta che fondare
una banca e appresso, una impresa d’assicurazione, un’agenzia di pubblicità
e poi tre radio... che allora non c’era ancora la televisione. Tre radio
intere! Con tutto che c’era il monopolio di Stato...per la legge, solo lo
Stato poteva gestire le radio. Ma Ubu ha un amico politico che per lui è come
un fratello che gli sforna una legge speciale, tutta a suo vantaggio. Questo
amico si chiama Ubu Crax. In questo paese tutti si chiamano Ubu, è come un
prefisso. Anche lo Stato si chiama Ubu, perfino le città: Ubu-ta, Ubu-bo,
Ubu-ca...
Fatto sta che àsto punto Ubu bas si ritrova all’apice del successo:
"Ma come hai fatto? Ma che forza! Sei un genio!".
Soltanto che questa spregiudicatezza sostenuta da una fortuna sfacciata lo
spinge ad azzardi sconsiderati al limite della legalità. Alla fine si
fa incastrare dentro un’inchiesta per corruzione. Lo portano sotto processo
perché i giudici hanno le prove che due alti dirigenti di sue imprese, di Ubu,
hanno corrotto due "Gendarm juane" - si dice in francese - cioè due
gendarmi gialli... guardie di finanza. Hanno versato un sacco di quattrini a
questi due finanzieri e anche ad un generale perché chiudessero un occhio su
una imponente evasione fiscale. Durante il dibattimento i giudici presentano a
Ubu le prove dell’inghippo. I primi a cedere e a parlare sono le
Gendarm jaune, generale in testa: "Sì, è vero, ci siamo fatti
corrompere. Abbiamo accettato 100 milioni a testa per metterci una pietra
sopra, così da salvarli dal pagare le tasse per l’ammontare, allora, pari a
150 miliardi".
Attenti, siamo a prima della Seconda Guerra Mondiale. Pensate che cifra,
proprio da capogiro!
Per finire, i due ufficiali e il generale vengono condannati a delle pene
pesanti e anche i due alti dirigenti di Ubu vengono condannati. Lui no! è una
storia paradossale... aha, aha... l’avete già capito... completamente
assurda.
E come mai? perché lui, Ubu, riesce a convincere i giudici che non ne sapeva
niente.
"Ma come è possibile, i suoi manager gestiscono i suoi soldi, i suoi 300
milioni per corrompere a suo vantaggio e non glielo dicono?!"
"No! Non me lo hanno detto, ’sti furfanti!"
"Ma almeno tutti i soldi che questi suoi dirigenti hanno risparmiato
dalle tasse, i miliardi, se li è trovati lì in cassa, belli
impacchettati..."
"Sì, infatti mi sono meravigliato e ho esclamato sorpreso Ma da dove
vengono tutti questi quattrini?’ e loròè un dono della fata Morgana!’ Io
amo le favole e ci ho creduto!".
E ci ha creduto anche il giudice! Aha, aha! E anche la gente! (Rivolto al
pubblico) E scommetto che anche voi un po’ ci credete!
Fatto sta che questa sentenza ha procurato al nostro Ubu bas una grande carica
di fiducia in se stesso, tanto da lanciarsi in operazioni sempre più
azzardate: imprese acquistate e vendute, sempre al limite della legalità
e quindi sempre più s’è ritrovato tampinato da inchieste di Polizia,
Guardia di Finanza e giudici... tanto da sentirsi braccato, incastrato e
allora, àsto punto ha deciso: "Qui se non risolvo con una trovata
geniale, sono fottuto!" All’istante ha una folgorazione: "Mi butto
in politica!"
Una trovata geniale, ma sconvolgente... tanto che il Presidente di questo
Stato, uomo giusto e democratico ha sussultato: "Ma come!, questo Ubu bas,
con tutto il potere economico di cui è in possesso, entra in politica?! è
contro le regole civili... oltretutto fonda un partito: un partito che si
definisce social- democratico-liberal-conservatore-cattolico-estremista... e
anche un po’ razzista... bel partito! Scende in campo - diceva il
presidente - con ’sto partito, forte di mezzi, potere economico , tre radio
per la propaganda... " C’era già allora il conflitto di interessi ,
non se ne parlava molto, specie davanti ai bambini, ma c’era! Era una
terribile anomalia, tanto che il Presidente della repubblica non ha potuto
trattenersi e alla fine ha esclamato: "Oeu! Oeu!"... omo di poche
parole, ma incisive!
C’era molta gente che faceva commenti altrettanto indignati, ma Ubu va
diritto per la sua strada e organizza quel suo partito spostando quei suoi
impiegati ai posti di comando: un "Partito-azienda", come ama
chiamarlo lui. Ha messo in azione le sue tre radio con una propaganda tappeto
e ha fatto impiastrare tutte le città con foto giganti della sua faccia...la
sua faccia era dappertutto... come ti voltavi, Ubu di qua, Ubu di là. Te lo
trovavi suoi tram, alla stazione, perfino nel cesso, molto ringiovanito, che
ti guardava mentre facevi pipì. Insomma era in piedi una campagna elettorale
in grande stile. I dirigenti della sinistra osservavano indignati: "Ma
che ostentazione triviale quei manifesti pacchiani dappertutto! Che mancanza
di stile..." e dopo un attimo si fanno fare fotografie giganti anche
loro. Ma i posti per l’affissione ormai sono già tutti occupati da Ubu. Per
farla breve, arriva il giorno del confronto elettorale... e Ubu vince! Vince
le elezioni.
(Dopo una breve pausa, si rivolge al pubblico) Siete rimasti sorpresi?
Anche il Presidente della Repubblica dello stato di Ubu è rimasto sorpreso,
tanto che fa: "Oeu, oeu, oeu!!!" Tre volte e in tonalità molto
alta. Molta gente contesta indignata: "Non si può assolutamente
accettare una situazione del genere, siamo l’unico paese d’Europa ad
approvare una simile illegalità.
è una vergogna!".
Ma invece un’altra gran quantità di cittadini diceva (quasi gridando):
"Lasciatelo fare...", gente anche di sinistra moderata... c’era la
sinistra moderata già allora. "Lasciatelo fare, se è riuscito così
bene a farsi gli affari suoi, farà anche i nostri!"
Aha!, Aha! Così dice il testo di Cajou! Aha!, Aha!, che assurdo! Proprio cose
dell’altro mondo!
Aha!, Aha!, A noi in Italia non sarebbe mai scappata una frase del genere
perché noi siamo un popolo di scafati, abbiamo un’altra cultura... abbiamo
già avuto personaggi che hanno fatto gli affari propri, promettendo di fare i
nostri. Le fregature le abbiamo già prese! Aha!, Aha!, e uno se le ricorda!
Noi sappiamo che se "uno è bravo a farsi gli affari propri",
continuerà a farseli... o no?!
(Rivolto al pubblico) Da questa posizione, in proscenio, vi dirò che godo del
privilegio di vedere chiaramente molta parte del pubblico seduto in platea...
così un attimo fa, mentre recitavo "se uno è bravo a farsi gli affari
propri, continuerà a farseli", una signora in terza fila ha sollevato le
braccia per applaudire... poi si è bloccata con le mani tese nell’aria...il
marito vicino a lei si è ritrovato nella stessa souspence e ha esclamato:
"Oh, cazzo! Abbiamo sbagliato tutto!"
D’altra parte noi abbiamo un proverbio, un’espressione napoletana, ma che
è diventata nazionale che dice: "Accà nisciuno è fesso!"Aha!, Aha!,
è nazionale! Aha!, Aha!, come siamo strani. Va bè!
Ma torniamo a Ubu bas, il nostro campione che ha vinto le elezioni e prende il
potere. Viene eletto Presidente del Consiglio, è il suo posto... HOP! (mima
il salto agile con il quale Ubu salta sulla poltrona più alta) "Son
qua!" e si tira appresso nel Governo tutti i manager delle sue
imprese...il Governo-azienda! E nel Governo piazza anche quattro avvocati del
suo staff di difesa. Tutto casa, Camere e Senato! Tra questi avvocati ce ne
sono due che hanno problemi con la giustizia... rischiano la galera. E lui li
fa eleggere Senatori, che è assurdo! Dov’è quel Paese dove uno che ha
problemi con la giustizia dice: "Mi faccio eleggere senatore così non mi
toccano più!" Aha!, Aha!, (preso da fout rire) che assurdo! Una legge
che dice: un senatore può essere messo sotto processo, ma non arrestato...
"Alle udienze ci vado solo se mi garba... a farmi interrogare non ci
vengo, come imputato neanche... ho altro da fare!" Aha!, Aha!, è la
commedia di Cajou che lo racconta! è qui tutto scritto (mostra un mazzetto di
fogli) non sto inventando niente.
Caligola in fondo è stato più accorto: ha fatto eleggere un cavallo
senatore... ma poi quel cavallo non ha mai minacciato gli avversari politici
gridando: "Come vinciamo, non faremo prigionieri!" nè ha mai
ricusato i giudici che lo processavano.
Questo non è nel testo...ma nel testo c’è àsto punto un "coup de
teatre", come dicono i francesi...e la trovata è che Ubu decide di
imporre nuove leggi tutte a proprio vantaggio.
(Al pubblico) Lo sapevate di già, vero?!
La prima legge che modifica completamente è la Rogatoria. "Rogatoire",
come dice Jean Jaques Cajou... essendo francese. Ma cos’è ’sta rogatoria?
Facciamo conto, immaginiamo che questo Ubu abbia truffato brutalmente la
giustizia e abbia addirittura dato ordine al proprio avvocato... facciamo gli
esagerati... due avvocati, l’ordine di buttarsi a corrompere niente meno che
due giudici... aha, aha!... offre loro una gran mappata di quattrini per
convincerli a favorire Ubu nell’asta per l’acquisto di un’impresa
importantissima...a un prezzo di grande vantaggio... insomma un affare di
centinaia di miliardi. Ma ecco entrare in scena un altro gruppo di giudici che
scopre la corruzione. E dove la scoprono? Facciamo una sparata di fantasia! La
scoprono niente meno che in Svizzera. perché c’è una banca svizzera...aha,
aha...pensate che idea!, una banca nella quale si trovano i documenti della
cessione di denari per l’ammontare di miliardi dal conto degli avvocati di
Ubu al conto dei giudici da corrompere. Pensate che incastrata! Oltretutto si
scopre anche che i quattrini ai giudici sono stati versati da Ubu in
persona!
Ma niente paura, dal momento che il nostro campione è diventato il
Presidente del Consiglio, impone questa legge che cancella il diritto di
rogatorie, cioè il diritto di ogni tribunale europeo di richiedere copia dei
documenti che certifichino un reato, con il particolare però che le fotocopie
in seguito alla nuova legge non hanno più valore. Lo hanno in tutti gli altri
paesi d’Europa, ma per il nostro... oh pardon, per quello di Ubu, no. Per il
suo è valido solo il documento originale. Ma siccome, per legge, la Svizzera,
anche oggi, non può cedere mai l’originale, ecco che il nostro tribunale,
cioè, pardon! Oh dio che gaffe!... il tribunale dello Stato di Ubu è
costretto a invalidare la documentazione di reato. La corruzione non è più
sostenibile... cancellate le prove... il processo salta! "Liberi
tutti!"... è il paese del bengodi! Aha, aha!... scusate m’è venuta
una lacrima... ah... non riesco più a ridere.
Sappiate che Cajou, l’autore, chiama questa legge "scherzo da Previti"!
Ma andiamo avanti... Ubu e i suoi ministri sfornano un’altra legge: quella
sul falso in bilancio. Voi dovete sapere che da imprenditore il nostro piccolo
arraffa-tutto ha già subito più di un processo per falso in bilancio... ed
è stato pure condannato. Ed ha ancora processi in corso per lo stesso reato.
Ora che è a capo del Governo Ubu grida: "Basta!" e decreta che per
legge il reato di falso in bilancio non esista più: via! Buttato all’aria!
perché? perché è ora di lasciare libera la fantasia dei cittadini: ognuno
deve poter dar sfogo alla propria creatività... quindi raccontare, in merito
ai propri redditi, quel che gli pare... entrate, uscite, guadagni...
inventarseli insomma. Fantasia e invenzione... basta con la grigia realtà!
L’immaginazione al potere... libera... liberi tutti! Ognuno può raccontare
le frottole che gli pare riguardo ai propri interessi. Anzi, elargisce un
premio speciale a quelli che le raccontano più grosse. E devo dire che li
vince tutti Ubu!
(Rivolto al pubblico, fingendo di puntare qua e là fra gli spettatori) io
continuo a vedere in platea della gente perplessa... ho notato una signora che
stava per applaudire e ancora una volta il marito che la blocca, sibilandole a
mezza voce: "Buona, sta parlando di noi!". No, si parla di tutti...
(si riprende come impacciato) scusate ma mi è venuto in mente... perdonate se
faccio un salto mortale dal racconto paradossale di Ubu a quello egualmente
grottesco dei nostri giorni... ma proprio in queste settimane si sta
concretizzando il passaggio di consegne e poteri della nostra televisione di
Stato. E in primo piano si concretizza a tormentone la faccia spiritata di
Gasparri che dirige il trapasso come un vigile all’ora di punta (esegue un
grammelot con poche parole comprensibili): "Haolopi citta la vinca
storpia e quelo se crede, si parlo proprio di calarbuti va Santoro (fa il
gesto con la mano di "vattene") ascarì bela e qua cosiccome la
spirt ti alè, si propri a te... alè, alè Biagi (ripete il gesto di
"vattene") fuori televischio, egual sgomebo anche rapido (fa il
gesto di sollevare delle valige e di mettersi in moto) anda, a razzo Luttazzi...
e appearto stario finì, alè, alè servazzi quasi vento anche Idro Montanelli...
fora a zanchio (si arresta perplesso) come? è morto? (Breve pausa) Bene fuori
anche la sua tomba! Adelà cogniatia si, struzza ... sì Porta a Porta, sì!"
(Rivolto al pubblico) Sì, avete ragione si capisce poco di quello che dice...
è per via che parla troppo veloce? Anch’io credevo fosse questa la ragione
del suoi impapocchiamento. In questi giorni ho parlato con un amico professore
in glottologia che m’ha spiegato che questo sproloquiare incasinato di
Gasparri non è dovuto tanto alla rapidità con cui parla ma piuttosto al
fatto che il suo cervello non riesce a seguire le proprie parole che gli
escono con troppa rapidità. Qui mi devo arrestare un attimo per svelarvi un
segreto... non posso più continuare con questa trasposizione allegorica
(inizia a mimare l’azione di impastare la terra creta per poi plasmare un
pupazzo di bassa statura)... forse l’avrete già intuito: Ubu è lui.
(Indica l’immaginario pupazzo e lo muove come a presentarlo al pubblico. Lo
accarezza con ambo le mani come volesse forgiargli la testa, lo solleva di
qualche centimetro) Scusate, ma devo infilargli i sopralzi nelle scarpe... ci
tiene molto. A proposito di sopralzi... gli è successo un dramma poco fa che
forse vi è sfuggito. Vi ricorderete senz’altro quando s’è ritrovato in
Germania e ai giornalisti di mezzo mondo ha espresso il suo parere sul mondo
islamico ed è sbottato ad esternare il pensiero suggeritogli dal suo
consigliere spirituale Ubu-bozzo-badget: "Gli arabi sono antidemocratici,
non hanno cultura... anzi possiedono una sottocultura di tipo ancestrale che
al confronto di quella di noi occidentali è roba da basso Medioevo!"
Bumpete! C’erano presente Ministri e rappresentanti altolocati dei vari
Stati europei che son saltati letteralmente sulla sedia... facevano cenni
disperati al nostro Presidente del Consiglio (mima il gesticolare disperato),
ma lui se ne va avanti imperterrito a sbrodolare disprezzo contro i Mussulmani
"beduini incivili".
"Ma cosa va dicendo? - tenta di frenarlo qualcuno - Arabi culturalmente
inferiori? Nessuno gli ha mai detto che sono stati i creatori della scienza
matematica, trigonometria, geometria... hanno calcolato per primi la
circonferenza della terra, la distanza dalla luna e dal sole, il movimento
degli astri? Ci hanno regalato concetti di alta filosofia, grandi poemi come
"Le mille e una notte"...e lei Presidente va sputtanarli con
disprezzo..." e un pezzo grosso americano incalza: "Ma dove ha la
testa... proprio nel momento in cui Bush e il suo staff si stanno sbattendo
come forsennati per convincere tutti i Paesi Mussulmani a far fronte unico
contro il terrorismo, lei arriva qua come un bisonte nano a sbatterci tutto
all’arià! Non se ne è accorto, ma qui c’erano una decina di
rappresentanti dell’Islam e se ne sono andati bestemmiando come
turchi!"
Ed ecco che il nostro Ubu italiota ha dovuto rimangiarsi tutto... una figura!
Vi ricordate quelle sue rimangiate, con l’ingoio a singhiozzo? Poveraccio,
sempre col mal di stomaco... per giorni e giorni. è costretto ad incontrare
una commissione di Mussulmani e mediare arrampicandosi sui muri:
"Credetemi, io non ho mai pronunciato quelle parole contro
l’Islam!".
"Come non le ha pronunciate... abbiamo visto e ascoltato tutti in
televisione quella sua sparata d’insulti..."
"Ma non erano espressioni mie... sono stati i comunisti che mi hanno
doppiato!"
Qualche giorno fa poi è andato a compiere l’atto straordinario di
riappacificazione: si è recato a far visita alla moschea massima di Roma...
alla cattedrale dei mussulmani. L’avrete pur visto il servizio televisivo:
arriva davanti al sacro luogo... lo fermano. "Che c’è?",
"Deve togliersi le scarpe." (Pausa, poi al pubblico) No, non è una
mia invenzione... c’è la ripresa televisiva (mima di cavarsi le scarpe),
come si toglie le scarpe (esegue l’azione come a scendere da un gradino) ohp,
ohp... i pantaloni sul fondo gli vanno a coprire tutto e i piedi spariscono!
Due sporpole sballocchianti. Come si muove e viene in avanti... SBLOK, SBLOK.
Entra. Quando si trova nel centro della navata... dell’emisfero sacro,
inciampa (mima una rovinosa caduta) PATATONF! Frana in avanti, sbatte la
faccia sul pavimento, il sedere per aria, ginocchioni rivolto verso la
mecca... e tutti buttandosi carponi esclamano: "Allah è grandeeeee!!".
Un trionfo. Si è salvato!
(Torna a ricomporre l’immagine del pupazzo. Lo accarezza sul cranio, lo
cinge alle spalle, lo indica) Si è fatto da solo... (pausa, lo considera)
poteva farsi meglio!
è proprio basso, corto... soprattutto dal punto di vista morale... è anche
di bassa cultura. Devo però ammettere che in certi momenti sa essere davvero
geniale, spregiudicato allo schifo. L’idea di formare un governo coi
fascisti riciclati, con i gomiti bloccati sopra le anche... se no gli scatta
il tick del saluto (solleva le braccia a turno nel saluto romano), per non
parlare poi dello stomaco di tirar dentro il Padano-Brianza-Bossi che è un
Ubu-oeu! I discorsi di Bossi sono dei capolavori di truculenza comparata:
"Ah, che el sia ciaro che qui àsta vaca-bestia di RAI, se non ci
sganciate un para de cadreghe, niualtri si smamma come levri e vi mandem a dar
via el cü a tüti. E poe basta de rompere i cojon con ’sto fato che nun
sarsmo una masa de razisti... sia ciaro che par mi poden vegnir dentro tüti,
negher, marochin, cines... basta che me tiret via dai cojon i napolitan! No,
quei... foera di bocul! No i podi supurtà. I vegne sü ne la nostra bela
Padania, i roba, g’han mica voja de lavurà quei là... sèscriven nei coba...
parlen ’sta lengua de teron... e poe i se scopeno le nostre done
bianche!".
Beh, Ubu bas, il nostro Ubu bas, spesso quando tira fuori la sua vera natura
è di uno spasso. Ineguagliabile, gioviale, amicone... alla mano. Basta vedere
come s’è comportato qualche settimana fa, in occasione del Convegno europeo
dei Ministri degli Esteri in Spagna... e lui, il nostro Presidente... Ubu-bas,
s’è auto-nominato Ministro degli Esteri dopo aver sbattuto via quello
consigliatogli dall’Agelli-Fiat. è il primo caso della storia in cui un
presidente del consiglio si becca anche il ruolo di ministro degli esteri! Mai
accaduto! No, no, un momento... prima di lui Mussolini aveva fatto lo stesso:
capo del consiglio, Capo della Farnesina. GNACK, (al pupazzo immaginario) non
ti vergogni, copiare il duce? No, lo so che non lo sapevi.(Rivolto al
pubblico) non conosce la storia! Cultura zero! (Finge di battergli pacche sul
cranio)... proseguiamo. Dicevo: lui si trova in Spagna con tutti i Ministri
degli esteri... riunione informale... si annoia: "Basta con ’sta
lagna... facciamo qualcosa di spiritoso! Tutti pronti per la foto di
gruppo...in posa!" Qui c’è il Ministro spagnolo (indica davanti a sè)
sulla destra, qui c’è quello francese. Appena dietro, a sinistra,
l’inglese. "Pronti per lo scatto!" e lui, ’sto matto di Ubu-bas,
che fa? Solleva la mano e TAC! (Fa le corna sull’immaginaria testa dello
spagnolo) Aha, aha!, che simpatico! Ma non è finita. Con l’altra mano va ad
infilare un dito nel sedere del Ministro francese... qui di fianco il francese
sussulta: "Oue, parbleu!", lo bloccano al volo, appena in tempo.
Allora lui, qui appena dietro c’è l’inglese... TAK! Una strizzatina ai
coglioncini! Tanto che nella foto si vede il Ministro in questione che con le
braccia spalancate in aria che fa: "Auahh".
Stupenda trovata, che stile... gaudio di classe sublime. La nostra reputazione
all’estero, dopo questa geniale performance è salita alle stelle: corna,
affondo gluteale, strizzatina d’orpelli. Tutti i nostri grandi geni del
passato sono scattati fuori dalle loro tombe all’unisono applaudendo
(cantando): "Si scoprono le tombe e si levano i morti!" Ma il nostro
Ubu non si ferma qui, ha proposto un nuovo intrattenimento spettacolare: nel
prossimo convegno ci sarà una gara collettiva a chi farà pipì più lontano.
Tutti i ministri schierati sul balcone... foto di gruppo! E la sera un
concerto di scoreggine. E vaiiii!
In tutta questa faccenda però, c’è un atteggiamento che davvero non mi
riesce di sopportare: il vittimismo di questo Ubu. (Ridisegnando plasticamente
il pupazzo), sì, sto parlando di te! Ma ti pare bello andare intorno come vai
facendo da più di un mese, per tutta l’Europa a raccontare certe panzane!
(polemizzando col pupazzo Ubu) Ah no? Son peggio di panzane (rivolto al
pubblico) diteglielo anche voi: ’sto falsone scatenato è andato a dire un
po’ dappertutto che in Italia c’è una coalizione che gli vuol stroncare
le gambe. Tanto per cominciare nella giustizia si sono infiltrati un sacco di
giudici comunisti, provenienti dalla Russia: nei giornali cosiddetti
indipendenti dal direttore al fattorino sono tutti comunisti. Anche alla Rai,
fino all’altro ieri il potere era in mano ai comunisti. All’estero poi, le
Monde in Francia è comunista, El Mundo in Spagna è un covo di rossi
estremisti. In Germania La Roiter... comunista. Non parliamo poi in
Inghilterra, tutti i quotidiani comprese le riviste porno... comuniste. Anche
la Regina è comunista! Tant’è che è iscritta ai Cobas!
E tuttàsta congrega è nelle mani di D’Alema. è lui che gestisce. è
risaputo che quando D’Alema si incazza ordina: sparategli addosso! Fuoco a
volontà! E tutti scrivono articoli di fuoco! Un linciaggio!
(Si rivolge al pupazzo massaggiandogli il capo) Hai capitòsto bastardo
comunista?! (scoppia a ridere, quasi singhiozzando) D’Alema comunista! (poi
esplode con una gran danza e saltella impazzito, indica il pupazzo) Solo lui
vede comunisti! (mimando di scuotere il pupazzo) Non ci sono più i comunisti!
Ah ah ah aha!!!
A parte che tu, invece di insultarlo dovresti baciare la terra dove mette i
piedi, a D’Alema. Sei irriconoscente! Ma andiamo, D’Alema e i suoi
ministri... e tutto il suo partito, e l’ala moderata un po’ di
centrosinistra, un po’ a destra... sempre al confine... col culo che ogni
tanto s’affaccia dall’altra parte... tira di qua... spinge di là...
passo, non passo... ripasso!
Dicevo, non dimenticare che D’Alema è rimasto quattro anni al governo... e
in tutto questo tempo aveva il sacrosanto dovere di varare una legge contro il
conflitto d’interesse. Era un dovere costituzionale, civile. Per metterci a
pari con tutte le altre nazioni europee. E invece: "Ma no, non c’è
fretta... perché dargli una simile stangata povero Ubu... tanto avere tre
televisioni, non è poi questo gran vantaggio. Con quattro trasmissioni in più
mica condizioni gli elettori... Oramai la gente ragiona con la propria
testa... mica siamo in America dove il pubblico lo imbesuisci con gli spot e
con gli slogan a tormentone. (A gran voce) Tiè l’America!! (scoppia a
piangere)
Se non ci fosse stato D’Alema col cavolo che tu saresti diventato Presidente
del Consiglio del Governo italiano!
(Quindi riprendendosi) Ma tutti tranquilli: c’è una buona notizia.
Ubu ha dichiarato che a giorni risolverà personalmente il conflitto di
interessi. Venderà due televisioni. Due televisioni di stato!... è
spiritoso! Ma io non so, non riesco a sentirmi sereno... Anzi, ho come un gran
magone. Ho un’angoscia, un incubo... anche quando dormo. Non so se è
capitato anche a voi: mi sogno di svegliarmi da un sogno... e continuo a
sognare. Nel primo sogno vivo una situazione di grigiore disperata... sogno di
ritrovarmi come ora: un governo che fa, disfa come gli pare... una opposizione
in strambola... operai che rischiano il licenziamento. Scuola azienda...
ospedali azienda, si ricomincia con la corruzione, le tangenti, processi che
saltano, ricominciano a scoppiare le bombe...
Poi di colpo mi sveglio... non era vero niente, solo un incubo... è tutto
tranquillo, c’è un buon governo democratico... niente leggi da Banda
Bassotti... i furbi e i ladroni in galera... Ubu non c’è più... e rido,
rido! E il guaio che dopo mi sveglio davvero... e ricomincia l’incubo.
Ma non lasciamoci abbattere! Su con la vita. Siamo sempre un gran popolo dopo
tutto, pieno di risorse. A parte che dopo l’esploit del nostro Ubu in Spagna
sono un po’ preoccupato: come arrivo all’estero (a gran voce) Un italiano!
(Si porta velocissimo le mani sulla testa, sul pube e sui glutei) Ma lo
faranno solo per scherzare. D’altronde le ultime volte che ho passato la
frontiera, sia in Francia che in Germania sentivo intorno a me un grande
affetto: "Italiano?" e io: "Sì!" "Oh, che popolo
stupendo! E che carattere che avete. Davvero invidiabile. Ve ne succedono di
tutti i colori e voi sempre lì... sereni. Impressionante la fiducia che
dimostrate... fiducia nelle promesse che vi fanno... fede nei governanti...
veramente bello sentirvi così disposti a ridare fiducia a quelli che vi hanno
già fregati... siete splendidi, vitali, solari... e anche un po’ coglioni."
Ma la nostra reputazione all’estero è esplosa in modo inimmaginabile con
Vanna Marchi. è diventato il nostro emblema. Non avete idea l’interesse che
ha suscitato all’estero la vicenda di questa donna fenomeno. Ci sono ancora
oggi i giornali ricolmi della sua biografia. Sanno tutto: che è già stata in
galera per truffa, tempo fa. è uscita di galera dichiarando "In questi
mesi ho meditato sui miei errori. Ho imparato molto". E immediatamente ha
fatto un contratto con una televisione, una piccola emittente di provincia, a
scopo pubblicitario. In sei anni mostrandosi su quel network da quattro soldi
è riuscita a incastrare una cosa come trecentomila persone. Le ha imbesuite,
fottute, promettendo loro quattrini, successo, lavoro sicuro, pace e serenità
in famiglia. Guarigioni miracolose, fortuna sfacciata a qualsiasi gioco, un
avvenire radioso. E a botte da gran banditorèsta donna s’è portata a casa,
meglio dire: "rapinato" più di 180 miliardi. Tutto, soltanto, sulla
fiducia: promettendo la luna, commovendosi. Giurando sui propri figli! (breve
pausa) No, questo è un brevetto di Ubu, non si tocca.
Sì, dicevo, ’sta volpastra, per mezzo di una piccola televisione di
provincia (salendo di tono) pensa se avesse avuto a disposizione tre
televisioni nazionali! Aleèèèhhhaaa
Buio
Fine
Dario Fo